Quando fuori piove: crostata di more

 

se ‘l piÓE EL Dì DE R’ASèNZA
PAR CUARàNTA Dì NO SON ZèNZA

Se piove il giorno dell’Ascensione, per quaranta giorni non saremo senza (per la Chiesa cattolica e le Chiese protestanti, la solennità dell'Ascensione del Signore si colloca 40 giorni dopo la Pasqua)

Qui in Dolomiti,
In questa primavera piovosa che non ci da tregua, io ho smesso da tempo di lamentarmi del tempo meteorologico;
è il tempo fisico che mi sfugge e mi preoccupa. Per ingannarmi e tenere la mia mente impegnata sul QUI E ORA,
mentre fuori piove,
io cucino.

 

 

La campagna friulana di cui io sono figlia è abbondantemente abitata da alberi di more, i cosiddetti “morarš”. Nelle Terre di Mezzo i confini dei campi sono delimitati da corpulenti tronchi nodosi che spesso potati in autunno, si re-impadroniscono della loro leonina chioma di grandi foglie verdi in primavera.
Nel quotidiano ingegno comune alla vita contadina, le grandi foglie dei morarš servivano a nutrire i “cavaleirŠ” o bachi da seta.
mia nonna si adoperava a custodirli in soffitta in questo letto di foglie
raccolte dai bambini quotidianamente;
dopo la muta in farfalle, i bachi ricompensavano la cura lasciando il loro baco che venduto, andava ad apportare un piccolo ma pur sempre importante guadagno.


Il mese di maggio è il mese delle more, con le quali impiastricciarsi le mani. Scoperto un albero particolarmente generoso, non abbastanza furtiva ma determinata, ne ho riempito il più possibile il cesto della bicicletta di mia madre con la quale amo pedalare allegramente la campagna.
Trovando impareggiabile gustare le more direttamente dall’albero.
a casa non potevo che decidere di farne una marmellata.

 
 
 

Da quando ho scoperto il metodo FERBER
non c’è frutto che non tenti di imbarattolare. Non mi occupo di grandi quantità, ma trovo interessante anche produrre un piccolo vasetto da mangiare a colazione il giorno successivo.
Certo, per le more mi sono concessa un po di tempo
perchè non ho voluto usare il frullatore ma bensì passarle a mano
alla vecchia maniera con il passaverdure.
Non mi faccio spaventare dai tempi di posa che spesso slittano anche di 12 ore.
Se ho poca frutta mi limito a tagliarla, aggiungere zucchero almeno al 70% del suo peso, un po di limone, insaporisco con vaniglia o un pizzico di coriandolo tostato ridotto in polvere e spesso un cucchiaino di grappa. Porto a bollore, lascio riposare fino al giorno successivo al fresco e poi rimetto sul fuoco lento fino a ridurre della consistenza che desidero.

 
 
 

per lA MARMELLATA DI more mi sono affidata all’esperienza di VALENTINA SOLFRINI
PER LA FROLLA ALL’INFALLIBILITÀ DI GABILA GIRARDI _ PANEDOLCEALCIOCCOLATO
che trovate al link qui

La ricetta della marmellata
Ve lo riporto pari pari qui sotto;
considerate le quantità modeste e la velocità di consumo delle mie marmellate, mi limito ad usare vasi appena usciti dalla lavastoviglie che capovolgo dopo aver riempito per facilitare il sottovuoto.
La regola prima comunque, insegna che non lesinare in zucchero,
permette di non incorrere in sorprese.
E in fondo, lo zucchero nelle marmellate è come il burro nelle torte: ci va. Punto.

 

IL METODO FERBER
SI TRATTA DI UN METODO CHE PREVEDE DI PORTARE AD EBOLLIZIONE TUTTI GLI INGREDIENTI,
UTILIZZANDO TUTTI I SEMI DEI LIMONI E DELLE MELE OLTRE ALLE BUCCE DELLE MELE,
PER POI LASCIAR RIPOSARE TUTTA LA NOTTE IN MODO CHE I FRUTTI, I SEMI E LE BUCCE
RILASCINO NATURALMENTE LA LORO PECTINA.


MARMELLATA DI MORE

INGREDIENTI


1KG CIRCA DI MORE
DA 700 GR A 1 KG DI ZUCCHERO BIANCO
SUCCO E SEMI DI UN LIMONE MOLTO SUCCOSO
(due limoni poco succosi se sono piccoli)
1/"2 MELA CON LA BUCCIA E I SEMI fatta a dadini

  • Dopo aver messo tutti gli ingredienti in una pentola,
    mescola e lascia riposare un ora.

  • Porta tutto a bollore. Lascia bollire dolcemente la marmellata 5 minuti,
    mescolando di tanto in tanto. Spegni il fuoco e lascia raffreddare.
    Una volta raffreddato, conserva in frigorifero per almeno 12 ore;
    non preoccuparti se le 12 ore diventano 18.

  • Questo è il momento di passare la marmellata con il passaverdure.
    ci vuole un po di pazienza ma cercate di recuperare più prodotto possibile.
    (io ho ottenuto pochissimo scarto)

  • Metti un piattino in freezer (ti servirà per capire la giusta consistenza)

  • Porta ad ebollizione la marmellata e mescola delicatamente di tanto in tanto
    per evitare che bruci. Tienila d’occhio. Potrebbero volerci 15 minuti, come 20.

  • Se desideri essere sicura della consistenza
    usa il piattino che tieni in freezer e versaci una punta di marmellata.
    Se la ritieni troppo liquida, falla ridurre ancora un pò.

  • Lasciate intiepidire lontano dal fuoco e invasa.
    Rigira i vasetti; il calore e la pressione del coperchio fanno uscire tutto l’ossigeno
    dal barattolo e creano l’ambiente sottovuoto.
    Lasciali raffreddare e poi conservali in frigo.

  • Durante il primo riposo le more rilasciano molto liquido.
    Prima di passarle al passaverdure, ho prelevato un po di liquido che passato al colino,
    mi ha permesso di ottenere una bottiglietta di sciroppo di more
    da bere diluito con acqua.

 

Se fuori piove. Il Becco di Mezzodì è il mio barometro.