Questa è la storia di un castello: il castello di Andraz

 

"Le parole fanno la cova per tutto il tempo che serve, poi, un giorno, di colpo, buttano giù la porta del foglio e cominciano a correre ordinate...
...Perché tutte le storie hanno un habitat per venire alla luce, 
e non è sempre lo stesso..."
_Andrea Bajani spiega come nasce il suo ultimo libro Un bene al mondo_

 

 

In questo caso la storia nasce in un castello, o meglio ancora,
è la storia di un castello: il Castello di Andraz.
Un Castello laddove ancora non c'era, laddove esisteva solamente la necessità di proteggersi. Un unico masso erratico, un antro, una cavità; da qui probabilmente il nome di Andraz.
Solo una visione di uomini "completamente partecipi della natura possono infatti aver concepito la particolare architettura trecentesca del castello, realizzata sfruttando totalmente il sedime naturale e in perfetta simbiosi con lo stesso. Da Storia del Castello di Andraz"

 
 
 
 


Quale definizione migliore del Dizionario per il modo di dire fare castelli in aria vale per i primi visionari rifugiatisi sotto il masso su cui oggi sorge il Castello di Andraz...sentite: 
"accarezzare desideri irrealizzabili, fare progetti campati in aria"
Un disegno che, sapientemente illustrato in questo progetto multimediale, fa rivivere il progredire della visione da prima dell'anno mille al 2011, anno in cui terminò l'opera di restauro.
Il restauro attuale con il suo tetto vetrato e le passerelle sospese e autonome dalla struttura principale, accarezza e sembra autorizzare le nostre visioni. Ognuno di noi può assumersi la responsabilità
 di disegnare con la propria matita mentale i contorni del suo castello e farci abitare una storia.

 
 


E come Andrea Bajani che quando sente imminente la schiusa del racconto riempie la sua valigia di poche cose e raggiunge dimore nordiche messe a disposizione degli artisti per concepire,
ognuno di noi può raggiungere un castello, 
e concepirvi un progetto
o raggiungere un luogo dove il castello che non c'è piú
come a Podestagno e riproporsi come precursore.

 


O riarredarlo e ripopolarlo di spiriti lontani come
nei MMM di Reinhold Messner _ Photo Giuseppe Ghedina
 

 

"Certo è che le parole non escono allo scoperto se non dove si sentono al sicuro. Si affacciano in alto a sinistra, sul bianco della pagina di Word. Le prime sporgono appena il muso, buttano fuori prima una lettera e poi le successive....Poco a poco si fanno coraggio e escono decise: attraversano la pagina e portano fuori emozioni e persone, apparecchiano paesaggi, tirano fuori tavolini e sedie, fanno decollare gli aerei, tirano su il sole e poi lo rimettono via dopo un pò."
Andrea Bajani _Dove nasce una storia_da Io Donna 17 settembre 2016

Anche i progetti, come le parole escono allo scoperto, timidi, laddove si sentono al sicuro, che sia in un castello, su un prato, una panchina, un orizzonte. E con la stessa timidezza io provo ad accoglierli, sia mai che mi permettano di tirare su il sole.

 
 

Indicazioni sull'itinerario:
Il Castello di Andraz si raggiunge percorrendo la SS48 dal Passo Falzarego alla località di Cernadoi; scendendo dal passo si incontrano le indicazioni e il parcheggio sulla propria destra.

 
 
 
 

Il Castello di Podestagno si raggiunge percorrendo la SS51 da Cortina d'Ampezzo in direzione Dobbiaco. Con una breve passeggiata si possono raggiungere i resti del Castello lasciando l'auto a destra in prossimità del Ponte sul Rio Felizon (sentiero CAI 201) oppure dalla Casa Cantoniera che si incontra a sinistra subito dopo i tornanti dai quali si raggiunge Malga Ra Stua (qui la mappa con le indicazioni)